giovedì 7 giugno 2018

La prima volta che… squillò

La prima volta che… squillò








La professoressa Santangelo scriveva la formula alla lavagna, il gesso scivolava scrocchiando ad ogni curva e dietro a lei qualche sottile risatina alla quale era ormai abituata, in fondo erano ragazzi nel pieno dell’adolescenza e degli scompensi ormonali, poi in quelle risate soffocate c’era rispetto dal momento che erano veramente silenziose.
Di spalle ai ragazzi mentre scriveva pensava a Corvino e Spieza che sicuramente se ne fregavano di lei giocando segretamente a tris sul banco che ripulivano con la saliva ad ogni partita, pensava a Grisoni che si scaccolava fingendo poi di tirargli alle spalle quelle pallottoline di muco solido, pensava a Raimondi e Leonardi che probabilmente stavano scrivendo un altro pezzo della loro ennesima opera: un finto dialogo dei genitori di qualche compagno durante un rapporto sessuale.
DRING, DRING, DRING..
La Santangelo si voltò, era la prima volta che capitava in classe, erano arrivati anche lì i telefonini? Non era una cosa per pochi eletti adulti?
- E’ la mamma, - disse Giulia Pecorelli, - posso uscire un attimo?
La mamma?’ pensava la professoressa, ‘forse è importante,mi chiedono di uscire per andare in bagno perché non farla uscire un attimo se chiama la mamma? Sicuramente una breve chiamata è più veloce di una pisciata o di una sigaretta.’
- Va bene, esci ma veloce.
- Grazie professoressa.
CLUNK, Giulia Pecorelli uscì dall’aula e chiuse la porta.
- Pronto?... Ciao Mamma tutto bene, si si la prendo io Miriam appena esce da scuola già lo so…. No mamma, hai sbagliato, ricreazione è finita dieci minuti fa, stavo a lezione ora… no, non si è arrabbiata la professoressa ma non farlo più.
Ovviamente ricapitò, nel giro di tre mesi altri cinque alunni portarono in classe un telefonino e qualche chiamata in orario di lezione scappò.
Finito l’anno scolastico e passata l’estate più di un terzo della classe aveva con se un telefonino, nel frattempo erano cambiate le modalità, meno invasive ma più frequenti: i messaggini.
BEEP BEEP… BEEP BEEP..
- Basta!! - Gridò un giorno la Santangelo, - ve lo butto dalla finestra!!
L’alunno Marco Procaccini scoprì che il telefono si poteva silenziare ed istruì subito i compagni, il vibracall non era ancora uno standard per tutti i telefoni ma presto lo divenne.
Quando invece Miriam, la sorella di Giulia Pecorelli, andò al liceo, la tecnologia era cambiata nuovamente, i telefonini facevano foto e video ed erano direttamente interconnessi con il web, tutti questi cambiamenti avvennero così rapidamente che non ci fu il tempo di comprenderli appieno e disciplinarli.
Fu così che quando Marco Procaccini mise in rete un filmato fatto con il suo telefonino dove si vedeva il suo amico Andrea Piccirillo mentre strappava la gonna, evidentemente mal allacciata, a Miriam Pecorelli successe l’irreparabile.
Andrea Piccirillo fu sospeso e dovette ripetere l’anno, Miriam Pecorelli tentò il suicidio per la vergogna ed i genitori decisero di andare a vivere con le loro due figlie in un’altra città e la professoressa Santangelo finì su tutti i giornali visto che il fatto accadde durante una sua lezione mentre era alla lavagna di spalle ai ragazzi.
La professoressa anni dopo andò in pensione e cancellò dalla mente il fattaccio, negli ultimi anni ne erano successe di cose simili se non più gravi nelle scuole di tutta Italia ed il filmato della una gonna strappata si era ormai perso nella rete mentre Miriam divenuta grande sembrava un’altra persona.
L’unica cosa che la professoressa Santangelo ricordò perfettamente fu la prima volta, così spiazzante rispetto al mondo scolastico che conosceva fino ad allora.
La scuola non era più quel guscio di protezione per i minorenni dai pericoli della vita, quel guscio si era bucato, il mondo esterno con tutti i suoi pericoli era penetrato all’interno.
Più volte riviveva la scena e col senno di poi fantasticava.
DRING, DRING, DRING..
- E’ la mamma, posso uscire un attimo?
- No! Riattacca, spegni quel telefono e rimettilo nello zaino, se è una cosa urgente tua madre chiama La Scuola !!

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