mercoledì 10 ottobre 2012

FIORI VERI




Proprio quando aveva rinunciato a crearsi una famiglia vedendo ormai la propria vita come una strada da percorrere tra avventure, esperienze e spettacoli da protagonista, Pierfrancesco conobbe Giada e, nel giro di 3 anni, si ritrovò con due bimbi svegli e vivaci, che non lasciavano più tempo ai due innamorati e neanche per se stessi.
Per questo Pierfrancesco viveva il suo amore nei pochi momenti rimasti liberi e tra questi vi erano i sogni.
La notte si apriva quel mondo dell’inconscio dove i figli magicamente sparivano e rimanevano le ansie, le paure, la gioia e l’euforia di una coppia sempre in gioco con se stessa.
La coppia che nella vita reale non aveva mai avuto tempo di pensare alla sua fondamentale essenza si ripresentava nelle fantasie oniriche di Pierfrancesco confrontandosi senza le distrazioni della famiglia.
Situazioni costruttive che accrescevano l’amore e l’affetto, anche se era solo un sogno.
Nei sogni di Pierfrancesco sia lui che Giada si prendevano, si lasciavano, litigavano e si ritrovavano l’uno di fronte all’altra nudi nel loro essere, aperti nel loro comprendersi ed amarsi.
Pierfrancesco così la mattina si svegliava, andava a lavoro a volte malinconico, a volte felice, e poi, tornando a casa, passava dal fioraio e sceglieva i migliori fiori per Giada, se non era per i suoi sogni non avrebbe mai avuto tempo per pensarci.