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Sono chiuse le docce?
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Si, le stanno ristrutturando Michael, è l’impianto di areazione,
credo saranno chiuse per una settimana.
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Vabbè, non correrò, ne risentirà il mio pensiero creativo, di
sicuro non muoio se mi astengo per una settimana.
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Sei proprio dipendente Michael, sai quanti invidiano qui la tua sana
dipendenza sportiva?
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Beh, si sono drogato e comunque sono ormai tre anni che corro
nonostante la lombo sciatalgia, ho trovato il giusto equilibrio e
riesco a conviverci, in fondo se mi fermo non credo cambi molto. Ok,
per un po’ di giorni non si corre, di sicuro non morirò, avrò
meno appetito a tavola e sarò un po' depresso...
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Non ci pensare dai, il tuo lavoro ora?
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Sto sempre lavorando a quell’algoritmo basato sull’intelligenza
artificiale, ci siamo quasi, forse tra oggi e domani è finito anche
se rimane qualche mistero, a quanto pare l’intelligenza artificiale
è più brava con i problemi complicati che quelli semplici, ha un
punto di vista diverso dal nostro, sai, cerchiamo di simulare i
nostri neuroni ma il vero problema è il nostro cervello che è
ancora un mistero per noi.
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Michael non vai a correre oggi?-
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Salve capo, no, hanno chiuso le docce.
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Ah, vero, avevo firmato io la delibera sui lavori, su dai non te la
prendere, ecco le chiavi, usa pure lo spogliatoio dei dirigenti, se
qualcuno ti dice qualcosa fai il mio nome senza problemi.
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Davvero? Grazie capo! Mi hai salvato!
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Sei tu, con le tue idee, che contribuisci a salvare l’azienda e
farla crescere e se le idee ti vengono perché ogni mattina fai una
corsetta allora vai tranquillo. È mio dovere farti correre, sei
anche d’esempio a tutti quei sedentari con i loro problemi medici.
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Beh c’è anche invidia però, meno male però che ho un capo
sportivo che capisce l’importanza dell’attività fisica.
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Lascia perdere dai, vai, tra massimo un’ora e mezza ti voglio a
lavoro.
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Ok capo, ma io lavoro anche quando corro, così mi vengono le idee.
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Lo so, vai, dai.
Michael
si reca presso lo spogliatoio dei dirigenti del Googleplex, il
quartier generale di Google in California, apre la porta, si cambia e
parte, una corsetta per le campagne nei pressi di San Jose, è una
bella giornata e l’aria fresca del mattino gli riempie i polmoni e
gli ossigena il cervello, la fatica fisica lo rilassa mentalmente
liberando il genio creativo che è in lui, più tardi, quando meno se
lo aspetterà nuove idee e soluzioni spunteranno inaspettatamente
nella mente. Michael da giovane era un atleta con discreti risultati
e con il passare del tempo aveva trasformato lo sport agonistico in
pura attività fisica fatta per passione e stare bene psico
fisicamente.
Correva
tutti i giorni dal lunedì al venerdì, sempre mezzora seguita da
un’altra mezzora di stretching ed esercizi addominali per
compensare la lombo sciatalgia che aveva da qualche anno.
Un’ulteriore mezzora, se non meno, gli era necessaria per la
doccia, cambiarsi e recarsi in ufficio, tutte cose che faceva da
abitudinario in automatismi perfezionati e rafforzati nel tempo.
Un
rito era dedicato anche al bagnoschiuma travasato mensilmente da un
enorme dispenser posto nel suo armadio in ufficio in una bottiglietta
più piccola che entrava perfettamente in un taschino interno del suo
zaino sportivo.
Abitudinario
e creativo Michael, finito di correre si reca presso gli spogliatoi
dei dirigenti, apre la porta, si sveste, fa la doccia, si asciuga,
si riveste e uscendo richiude la porta a chiave.
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Capo, riecco le chiavi, grazie…
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Tienile pure, a me non servono, le docce vostre saranno chiuse per
una settimana, appena le riaprono me le ridai, anzi fatti pure una
copia se vuoi, io mi fido di te.
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Grazie capo a dopo…
Michael
va nel suo ufficio, ripone l’accappatoio appendendolo nel suo
armadio insieme alle altre cose ma nello svuotare lo zaino si accorge
che manca la boccetta di bagnoschiuma.
E’
convinto di averla presa con se, svuota tutto lo zaino, controlla
perfino all’interno delle scarpe da corsa ma niente, eppure la
memoria fotografica gli conferma di aver visto il piatto doccia
vuoto, posava sempre il bagnoschiuma all’angolo destro dinnanzi a
se dopo essersi insaponato e da lì lo riprendeva terminata la
doccia. Gesti abitudinari e automatismi che poi confermava
coscientemente tramite la scansione visiva del bordo del piano
doccia.
Che
fine aveva fatto il bagnoschiuma?
Michael
si intestardisce e ripercorre a ritroso il percorso, riapre la doccia
e controlla tutti e tre i piani doccia oltre il suo, guarda ogni
angolo dello spogliatoio, si inchina per esaminare sotto l’unica
panca, nulla.
Sconsolato
richiude lo spogliatoio e ritorna in ufficio ripassando nei pressi
del capo ufficio per vedere se la boccetta si trovasse per terra da
quelle parti.
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Tutto bene Michael?
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Capo un mistero, - Michael sorride sdrammatizzando, - mi è sparito
il bagnoschiuma, ho controllato dappertutto… Un mistero.
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Ha a che fare con l’intelligenza artificiale forse.
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Ah ah ah, si, forse siamo noi che viviamo in un algoritmo e la
sparizione del bagnoschiuma è un bug del sistema, a forza di
studiare l’intelligenza artificiale più di una volta mi è venuto
il dubbio che l’universo artificiale in realtà fosse il nostro,
costruiamo reti neurali ma non conosciamo del tutto la nostra rete
neurale.
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Tutto può essere Michael.
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Vuoi che mando un’email a tutti per vedere se qualcuno lo ha preso
e risolviamo il mistero?
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No, no, non è il caso. Se, ma non credo, qualcuno l’ha trovato
magari parlando con gli altri esce fuori, non penso che Google sia
un’azienda di ladri di bagnoschiuma, fosse poi di marca, era
travasato in una boccetta anonima senza targhetta tra l’altro.
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Come vuoi, volevo solo risolvere il tuo bug del sistema…
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Ah ah ah, certo, torno a lavoro, a dopo.
Lo
sport tonifica, rilassa e libera la creatività, nel tornare in
ufficio Michael ha un lampo di genio, ecco la soluzione ai problemi
del suo algoritmo, bastava uscire fuori dagli schemi della
programmazione classica e far dialogare più intelligenze artificiali
tra loro, lo stesso problema analizzato da più algoritmi veniva poi
rielaborato tramite le varie risposte degli algoritmi aumentando
l’attendibilità dei risultati.
Questa
concetto gli era nato inconsciamente correndo, quel giorno la lombo
sciatalgia gli dava meno fastidio e correndo gli sembrava di volare.
In
quel momento Michael si sente come se vedesse le cose dall’alto,
alza lo sguardo e ridendo torna alle docce, logico, geniale ed
abitudinario il creativo di Google ora ricorda che le docce dei
dirigenti avevano la mensolina ad angolo ad un metro e mezzo da terra
ed è li e non a terra, come era abituato, che si trova il suo
bagnoschiuma.