Prova
a saltare e ci riesce.
-
E’
l’angolazione giusta,
- pensa – un
equilibrio di potenza e tecnica, saper prendere l’aria e spingerla
in basso con metodo, ci riesco, tutto sta nell’uscire da questa
bolla, raggiungere l’altezza giusta e poi andiamo avanti
come gli uccelli.-
Achille
vede in basso gli amici che lo osservano.
-
Lo
sai fare! - Urla Giulia.
-
Che bravo! - Replica Mattia.
Ora,
a dieci metri di altezza, Achille vorrebbe andare più in alto, come
se una maggiore altezza fosse un’ulteriore sicurezza, ma non osa,
come nuotando
con armoniose spinte di gambe e braccia va in avanti e gli amici da
giù lo seguono camminando
con lo sguardo verso l’alto.
Achille
dopo un paio di metri inizia a perdere i colpi e lentamente scende,
un lentissimo planare che lo riporta a terra.
-
E’
solo questione di allenamento,
- pensa, - ora
ci riprovo e farò più metri in avanti.-
Spicca un altro salto e a grandi spinte nel vuoto sale, arriva più
in alto, fa più freddo, sente il vento scompigliargli i capelli, la
gioia lo pervade e spingendosi ancora più avanti di prima, dopo un
po’ riperde la sincronia delle spinte e riscende, è felice, a
quanto pare è solo questione di allenamento
e può solo migliorare.
Achille
si sveglia, sembrava vero ma era solo un sogno.
Va
al bagno, si lava, si veste, fa colazione ed esce per andare a
lavoro.
Pensa
che in fondo era impossibile, l’aria non
è come
l’acqua, nel
sogno
era più difficile nuotare nell’aria ma comunque ci era riuscito.
Achille
fa
spesso questi sogni,
pensa e ripensa e
la razionalità prende il volo, qual’è
la
realtà? A
questa domanda le risposte si frantumano come fragili bicchieri di
cristallo che cadono dal tavolo, sono
come
un castello di sabbia rinsecchito dal sole che perde i suoi granelli
ad ogni colpo di brezza marina.
La
razionalità
è così fragile, i sogni sono forti e veri.
Achille
sa come volare, basta sognare, pensa:
-
Anche
stanotte ho sognato di volare ed era più vero del pensiero razionale
sull’impossibilità di quel volo che sto facendo ora.
-
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