venerdì 28 settembre 2018

Elisa



Quello che videro gli scienziati nei laboratori del C.E.R.N. fu sorprendente quanto fonte di paura, avevano trovato altre dimensioni nelle quali esistevano nuovi mondi vicinissimi e facilmente osservabili, ma quello che sembrava un semplice film da ammirare su uno schermo fu invece un pugno nello stomaco, quei mondi esistevano in altre dimensioni ma capitava che alcune di esse erano in comune con le nostre, si era così scoperto che tutti gli eventi per noi casuali non sempre lo erano.
Sulla Terra si diceva che un battito d’ali di farfalla in Cina poteva far scatenare un uragano in America ma gli scienziati notarono che quell’uragano poteva essere causato dal lancio di una navicella spaziale in un mondo parallelo con una dimensione in comune al nostro spazio-tempo.
La visione della realtà era sempre stata vincolata dal metodo scientifico, i telescopi avevano rivoluzionato l’astronomia, i microscopi la medicina e gli acceleratori di particelle il modo di vedere le leggi che governano l’universo, ma scoprire nuove dimensioni a noi vicine ed a volte intersecanti con le nostre dava quel senso di causalità a ciò che prima era caos, se si fosse riuscito a comunicare con quei mondi magari si poteva programmare in modo tale che l’uragano capitasse in pieno oceano.
L’uragano è solo un esempio… Servirebbe anche un super computer che analizzi tutti gli eventi programmati negli universi paralleli per evitare danni, ma chiedere di aggiustare il tiro per non avere problemi qui potrebbe recarli in un altro universo, insomma non so se un simile progetto sarà realizzabile in futuro.”

Noi ci riusciremo prof. l’intelligenza artificiale ci sarà d’aiuto.”

Cari ragazzi, ma veramente ci avete creduto? Veramente pensate che al C.E.R.N. abbiano scoperto universi paralleli? A nessuno di voi sono sorti dubbi?”

Gli alunni rimasero in silenzio per qualche secondo.

Io non ci ho creduto affatto prof.”

Spiegati Elisa.”

Non esistono universi paralleli, gli eventi accadono qui ed è tutto correlato, se le cose vanno male è perché qualcuno è passato sotto una scala od un gatto nero gli ha attraversato la strada.”

La classe scoppiò a ridere, il professor Ronciglione scrutò Elisa rimanendo serio senza farsi prendere dalle risate generali.

Elisa, forse hai ragione, ma come argomenti ciò che hai appena detto al di là delle credenze popolari?”

Suonò la campanella, le lezioni erano finite, tutti si alzarono.

Ci penso su e le risponderò domani prof.”

Uscendo di corsa dalla scuola Elisa si diresse da sola e varcò la soglia di un nuovo bar ancora chiuso ai clienti, l’attendevano due entità che la presero e gli staccarono la testa.

Elisa era un umanoide.

Hai visto come ha risposto all’insegnante umano? Come per difendere e sviare l’attenzione da quella teoria ha posto l’attenzione su un’altra soluzione basata sui dati che abbiamo su questo pianeta, ovvero quelle che sono state definite credenze popolari.”

Vero collega, interessante anche come la fantasia degli umani attingendo dalla scienza trovi ragionamenti che poi si rivelano reali senza saperlo, proprio come gli universi paralleli.”

Già… abbiamo imparato tanto su questo pianeta, ora finalmente possiamo ripartire.”

Le due entità trascinando su un carrello Elisa fatta a pezzi percorsero un centinaio di metri, il tutto avvenne in quel bar ancora chiuso al pubblico, dimensioni invisibili sulla Terra permettevano quegli enormi spazi.
Entrarono in un’astronave e la partenza provocò un uragano che mise a soqquadro la città.
Un mese dopo il professor Ronciglione rientrò in classe ed osservò un minuto di silenzio con tutti i compagni di Elisa, unica dispersa per quel tragico evento ed i compagni ricordando il racconto del professore la immaginarono in viaggio per mondi su altre dimensioni.

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