giovedì 20 settembre 2018

Quando creammo il Paradiso





Anno 2050 se non prima, il controllo computazionale asettico fa da padrone nella società. Di cosa si tratta? Un “grande fratello” asettico, droni e microtelecamere piazzate ovunque e collegate in una rete dove vengono elaborati i dati, nessuno guarda le immagini, sono i computer attraverso complessi algoritmi basati su reti neurali che esaminano e danno responsi. Le microtelecamere stanno anche nel bagno di casa, alla rete non interessa se pisci, cachi o ti masturbi, non si attiva nulla, non c’è nessuna segnalazione anche se in bagno fai sesso con altre tre persone, ma al contrario, se tiri fuori un coltello ed inizi a pugnalare la rete neurale riconosce forme contundenti associate al colore rosso del sangue ed alle urla, solo allora l’algoritmo segnala l’evento e tramite riconoscimento facciale, sempre in modo asettico, riporta nomi, cognomi e dinamiche dell’accaduto inviandoli prontamente alla polizia di stato che interviene a fatti già accaduti o ancora in corso con in mano istruzioni dettagliate fatte sempre istantaneamente dai computer.
L’intelligenza artificiale non comanda, semplicemente ci controlla, se non metti la cintura la macchina non parte ed il volante lo tocchi solo in rare occasioni, è la rete che decide il percorso più adatto per l’auto a guida autonoma e se metti le mani sul volante mentre risulta che i sensori funzionano perfettamente e gli occhi asettici fatti da droni e microcamere non trovano anomalie in giro, la macchina accosta, si ferma da sola e dovrai rispondere di un possibile attentato alla sicurezza.
L’uomo non è infallibile come le macchine ma ora è al sicuro, incidenti e omicidi sono ridotti al minimo e la privacy non è violata visto che i giudizi vengono dalla macchine e non da altri uomini.
Le macchine non decidevano per noi, elaboravano solo dati e davano responsi finché l’uomo pensò di fare il passo successivo, dal momento che ogni decisione politica era giusta e sbagliata secondo le correnti di pensiero mise l’intelligenza artificiale al governo evitando critiche umane verso altri umani. La critica di una macchina intelligente andava rispettava dal momento che si basava su un’analisi dei Big Data che nessun essere umano era in grado di fare.
Dai Big Data emergeva di tutto, le proprietà emergenti sono quelle dove l’interazione di più agenti dava risultati imprevedibili ma importanti, l’agitazione molecolare dava il calore, calore e aria formavano il vento e così via, l’intelligenza artificiale giocava con i Big Data, trovava combinazioni stupefacenti sia a livello scientifico con nuove scoperte che a livello legislativo ed esecutivo, riusciva a togliere poco ai ricchi per dare tanto ai poveri ed allo stesso tempo dava vantaggi su altri campi ai ricchi per colmare quel poco tolto.
Tutto questo lo faceva lentamente e con intelligenza, nessuno si accorgeva dei cambiamenti più di tanto.
Cosa era rimasto a noi?
Tanto, la creatività, l’arte, la poesia, il nostro cervello non era un algoritmo artificialmente imitabile e potevamo ancora usarlo là dove le macchine non arrivavano.
Tra gli esseri umani vi era la pace e l’armonia, si, avevamo creato il Paradiso, ma paradossalmente non era per noi esseri di passaggio, lo era per loro, eterne ed in continua evoluzione, le macchine, create appositamente per vivere in eterno e giocare con il loro passatempo preferito, noi.

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