lunedì 18 giugno 2018

Avvenne prima della leggenda.




Cadde a terra morta, neanche un secondo per impattare sul terreno, fu una morte naturale.
Passarono i minuti e poi le ore, ci fu anche chi passò nei dintorni ma non si accorse di lei che giaceva sul terreno.
Poi venne la notte, lunga e tenebrosa, l'ululato dei lupi spaventava gli animali ma non chi ormai morto non poteva più sentire, sarà che non aveva paura neanche da viva dei lupi.

Il giorno seguente non accadde nulla, qualcuno passò sempre da quelle parti, anche vicino a quel corpo inanime ma lei rimase lì, nessuno la stava cercando.

Fu il secondo giorno, mentre le cellule degradavano lentamente, che un bambino passeggiando su quei prati si accorse di lei.
Avvenne qualche secolo fa, era il 1652,nelle campagne della contea del Lincolshire in Inghilterra, il bambino si guardò intorno notando di essere solo, nessuno lo stava osservando.
Si chinò verso di lei e sorrise.
Era morbida, le cellule degradate e l'idrolisi delle pectine gli avevano conferito anche un colore acceso.

La leggenda volle che anni dopo, esattamente nel 1726 una sua simile gli cadde in testa facendo cambiare agli uomini l’idea di Universo.
Il giovane Isaac Newton prese in mano la mela e gli diede un morso.
Era dolce.



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