Cadde
a terra morta, neanche un secondo per
impattare sul terreno, fu
una morte naturale.
Passarono
i minuti e poi le ore, ci fu anche chi passò nei dintorni ma non si
accorse di lei che giaceva sul terreno.
Poi
venne la notte, lunga e tenebrosa, l'ululato dei lupi spaventava gli
animali ma non chi ormai morto non poteva più sentire, sarà che non
aveva paura neanche da viva dei lupi.
Il
giorno seguente non accadde nulla, qualcuno passò sempre da quelle
parti, anche vicino a quel corpo inanime ma lei rimase lì, nessuno
la stava cercando.
Fu
il secondo giorno, mentre le cellule degradavano lentamente, che un
bambino passeggiando su quei prati si accorse di lei.
Avvenne
qualche secolo fa, era il 1652,nelle campagne della contea del
Lincolshire in Inghilterra, il bambino si guardò intorno notando di
essere solo, nessuno lo stava osservando.
Si
chinò verso di lei e sorrise.
Era
morbida, le cellule degradate e l'idrolisi delle pectine gli avevano
conferito anche un colore acceso.
La
leggenda volle che anni dopo, esattamente nel 1726 una sua simile gli
cadde in testa facendo cambiare agli uomini l’idea di Universo.
Il
giovane Isaac Newton prese in mano la mela e gli diede un morso.
Era
dolce.
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