sabato 8 ottobre 2011

Il Cartomante

Sedeva su un piccolo sgabello dinnanzi ad un tavolino con una sottilissima tovaglia azzurra, al lato una sedia ripieghevole per gli eventuali clienti.
Indossava un pesante cappotto e dei guanti di lana bucati che toglieva prima di eseguire una lettura delle carte.
Il freddo penetrava quel pesante abbigliamento e si fermava poco prima di giungere alla pelle.
Mescolare quelle carte era come rimettere tutto in gioco e fare nuove associazioni di interpretazioni e idee.
Prevedere il futuro era sempre stato l'antico sogno vecchio tanto quanto lo era l'umanità e quell'antico pseudo calendario egiziano distribuito su papiri che poi la storia e le culture avevano trasformato biforcando le strade del suo destino ora si ritrovava su quel tavolo diviso in 78 carte tra arcani maggiori e minori.
Uno dei dilemmi dall'antichità ad oggi era appunto comprendere il tempo, misurarlo e prevederlo, non riuscire a separare le due cose e confondersi, il calendario vedeva il futuro, ma lo interpretava? Quelle carte certo che lo interpretavono era solo questione di fede.
La vita caotica e imprevedibile acquistava valore e senso dal momento che inconsciamente venivano selezionati eventi collegabili e dimenticato tutto il resto.
Mischiare le carte era come dare senso alla vita, il principio era lo stesso, interpretare le casualità e dargli logicità.
Ma il cartomante questo non lo sapeva, non lo avrebbe mai accettato, lui credeva fermamente in ciò che faceva giungendo così allo stesso razionale risultato.
Un uomo sui 40 anni si avvicinò, si sedette e chiese un consulto, un altro che seguiva a pochi metri leggermente più giovane notò la scena e sorrise, portava con se una valigetta 24 ore e nell'altra mano 3 riviste di finanza, era uno speculatore finanziario informato su tutto sempre al telefono tramite auricolare con amici e colleghi che gli chiedevano consultazioni.
Guardò quell'uomo seduto e con ironia, meraviglia e anche un pò di sdegno frettolosamente proseguì con passo veloce raccontando il divertente episodio al telefono all'amico di turno che lo aveva chiamato per il solito consulto finanziario.
Il cartomante aveva iniziato la sua interpretazione delle carte, aveva intuito che c'era un problema di soldi e l'uomo seduto infreddolito e timidamente sincero spiegò le sue avventure e sventure nella falsa fede delle previsioni economiche dei mercati mai azzeccate nei lunghi periodi dai migliori analisti del mondo.
Si perchè se l'economia fosse prevedibile sarebbe troppo facile diventare ricchi!
Il tutto si svolgeva nei pressi di una piazza dove alcuni ricercatori con le dovute apparecchiature scientifiche studiavano i movimenti degli stormi in volo, armoniose geomotrie ricche di curve nelle quali si riscontravano le stesse somiglianze caoticamente organizzate degli andamenti economici come di tutti quei complessi modelli di comportamento sociale.
I ricercatori si divertivano a paragonare i movimenti dei singoli uccelli agli agenti di borsa quando tutti insieme decidono all'improvviso di vendere o comprare azioni.
Imitazioni nel volo come nella compravendita azionaria o nella fuga da un immediato pericolo dettate dall'imprevedibile evento e soprattutto dall'imprevedibile leader circostanziale di turno dal quale parte l'imitazione in misura sempre statisticamente diversa.
Il cartomante non sapeva che statisticamente si veniva da lui soprattutto per problemi di soldi o di amore e che spesso le due cose erano legate, non accettava il fatto che i suoi clienti erano semplici curiosi o disperati, faceva il suo lavoro nella piena convinzione che avrebbe avuto un qualsiasi uomo politico nelle sue promesse e nelle sue visioni.
Il futuro in effetti acquistava senso solo dopo che diventava passato, solo allora la selezione inconscia degli eventi di comodo si correlava cercando di combaciarsi con quelle previsioni a larghe vedute piene di interpretazioni differenti e soprattutto plasmabili al proprio compiacimento, era solo questione di fede.
Ma questa non era una caratteristica esclusiva alla cartomanzia, anzi, la vita di ogni singolo essere umano funzionava così, far tornare i conti.
E mentre ascoltava i consigli del cartomante il quarantenne disperato girò lo sguardo verso quell'uomo che si allontanava parlando al telefono, riconobbe quelle riviste di finanza ma siccome occupato e soprattutto non conoscendolo lo lasciò andare.
Aveva tanta voglia di bloccarlo e dirgli di provare ad andare da un cartomante per farsi consigliare prima che sia troppo tardi.
E così l'anno dopo successe, in seguito ad una imprevedibile forte perdita.
Quell'uomo che sfotteva parlando al telefono si ritrovò a combattere con la propria situazione disastrosa tra amici e colleghi che lo chiamavano per maledirlo e la moglie che chiedeva il divorzio causa uno sfratto.
In cerca di facili speranze anche lui si rivolse dal cartomante e le sue 78 carte casualmente mischiate proprio come gli eventi della vita.
Il cartomante aveva intuito che si trattava di un problema finanziario, diede i suoi consigli e nel bisogno di illusioni furono ascoltati.

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