-
Ma allora sei amico mio solo perché ho uno zio falegname?
-
Che centra, se ora stai qui con me è perché abbiamo un fine in
comune, la stessa passione, la stessa idea.
-
Si vero, da anni volevo farlo ma non sapevo come.
-
Ah, allora sei amico mio solo perché ti ho spiegato quanto è
semplice ciò che ti pareva assurdo.
Marco
ride a quest’ultima battuta di Andrea mentre si inchina e apre il
sacco nero in una notte di giugno di anni fa all’alba del nuovo
millennio.
Ridacchiando
mette a tracolla una corda che termina da destra a sinistra con una
tavola lunga poco meno di un metro e mezzo proprio davanti ai suoi
piedi.
-
Forse la tavola è troppo lunga?
-
No, no, è perfetta, tuo zio ha fatto un ottimo lavoro, bene, questo
è più o meno il centro, iniziamo, corda numero uno…
Andrea
tira fuori dal sacco una busta con scritto sopra ‘ 1 ’, la apre
ed estrae una corda, trattiene un capo mentre da l’altro capo a
Marco.
-
Dai, iniziamo che domani tutti parleranno di noi.
Marco
sorride e si incammina con la tavola sotto braccio finché la corda
diventa tesa, riposiziona nuovamente la tavola a terra ed inizia.
Passano
poi alla corda numero due, poi alla tre, alla quattro finché non
terminano tutte e dodici le corde, ci mettono in tutto meno di
un’ora, alcune corde servivano solo per prendere semplici distanze
e quindi il loro utilizzo impiegava appena due minuti.
-
Come sarà venuto?
-
Come nel progetto, abbiamo seguito tutte le procedure passo dopo
passo. Ora è buio e non si vede niente, dobbiamo aspettare domani,
andiamo, fai attenzione mi raccomando.
I
due amici raggiungono la macchina, mettono tutto nel portabagagli e
poi partono, percorrono appena due chilometri e parcheggiano dinnanzi
la casa di Marco dove Andrea è suo ospite, stanchi morti vanno a
dormire.
-
Cum grano salis.
-
L’ho sentita questa frase, detto latino?
-
Plinio il vecchio letteralmente voleva dire ‘con un pizzico di
sale’ per la ricetta di un antidoto, ma ha cambiato significato e
ora significa più o meno ‘con un pizzico di buon senso’ o
‘usando la testa’ ovvero ‘avere il sale in zucca’.
-
Già, un pizzico di buon senso, ma la gente vuole sognare, - risponde
Marco, - comunque il grano non centra niente.
-
Vero, - annuisce Andrea, - ma se questa espressione ha cambiato
significato in passato non può cambiarlo di nuovo e metterci in
mezzo anche il grano?
Pausa,
i ragazzi si sdraiano.
-
Si sono fatte le quattro del mattino, pensiamo a dormire…
-
Ok, buona notte…
Il
rombo di un elicottero sveglia i ragazzi, è mezzogiorno passato.
-
Abbiamo dormito come sassi.
-
Hai ragione, che dormita... Andrea lo senti? Andiamo a vedere se è
per noi.
I
due ragazzi senza fare colazione si rivestono velocemente e corrono
verso la macchina, accendono il motore e ripercorrono quei due
chilometri.
-
Guarda l’elicottero, sta girando proprio li sopra.
Si
avvicinano.
-
Marco, guarda quanta gente, parcheggia, dai andiamo a vedere.
Parcheggiano,
scendono dall’auto e si incamminano.
In
lontananza vedono un tizio che appoggia sul terreno quella che sembra
una bussola, un altro con un metal detector, un altro con in mano
quello che dal rumore assomiglia ad un contatore geiger.
Poi
giornalisti, tv locali e nazionali, i due ragazzi si guardano
sbalorditi, si avvicinano ma un altro personaggio li intima: - per
favore state lontano, stiamo studiando la situazione, magari la zona
è radioattiva.
Marco
e Andrea hanno un po’ paura per quello che hanno combinato, girano
li intorno e dopo un paio di minuti se ne vanno.
-
Basta una corda per fare un cerchio, una semplice corda per fare
quella splendida curva dall’apparenza divina e noi di curve ne
abbiamo fatte più di una.
-
Si, vero Marco, le cose complesse si realizzano con semplicità.
-
Che abbiamo fatto… - Risponde Marco titubante.
-
Nulla, cavalcato solo l’onda, tutti ci credono ed ad ognuno la
propria realtà, noi partecipiamo solo alla creazione di quella
realtà, siamo solo artisti, modellatori della realtà, è solo
l’ultima frontiera di quella che viene chiamata Land Art.
-
Hai visto quel tipo in mezzo al campo? E’ lui il presidente del
Centro Ufologico Nazionale.
-
Si, l’avevo notato, ih ih ih, che centrano gli UFO,
-
Ih Ih Ih, gli UFO,,,, che cazzo centrano gli UFO.. ah ah ah..
-
Crop circle fratello.
-
Crop Circle… anzi… Cum grano salis... brother!
I
crop circle chiamati anche pittogrammi, agroglifi o più comunemente
cerchi nel grano, sono un fenomeno di Land Art che ha avuto il suo
massimo apice agli inizi del nuovo millennio anche grazie a film come
“Sign” di Night Shyamalan dove le pseudoscienze ed in
particolare l’ufologia vennero dichiarate come causa ed effetto
di questo fenomeno.
“Cum
grano salis” è il titolo del libro di Margherita Campaniolo, un
testo che non mancherà di suscitare controversie fra i “veri
credenti” ( http://www.margheritacampaniolo.it/cumgranosalis.htm
).
Ho
solamente preso solo spunto dal titolo di questa opera per descrivere
una storia vera, due ragazzi appassionati di UFO che, dopo aver
studiato come operano i circle maker, ovvero i creatori dei cerchi
nel grano, volevano dimostrare a loro stessi di avere ragione.
Spesso
la verità sta nella semplicità.
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