Il
fenomeno esplose nel 1983 negli Stati Uniti e negli anni a seguire si
estese fino ad avere numerosi avvistamenti soprattutto in Gran
Bretagna ed in Italia.
Federico
e Marco nei primissimi anni del nuovo millennio provarono a
replicarlo con risultati superiori alle aspettative, questa è una
storia vera ma eviterò di dare troppi indizi visto che sia la
polizia municipale che l’aeronautica militare potrebbero tuttora
denunciarli per procurato falso allarme, eppure era nato tutto per
gioco, mai avrebbero pensato che bastasse così poco per creare
scompiglio.
Dietro
a cose sensazionali si nasconde sempre la semplicità.
-
Ha appena chiamato il 112 serve aiuto?
-
Si, volevo segnalare una cosa insolita, c’è un triangolo luminoso
in cielo, si muove, sembra si stia avvicinando, fa paura, cos’è?
-
Stiamo chiamando l’aeronautica, abbiamo già ricevuto segnalazioni
come la sua, non si preoccupi stia tranquillo.
La
gente in strada osservava, un oggetto volante a forma di triangolo si
muoveva in cielo, ruotava, si inclinava, si avvicinava e si
allontanava, nessuna tecnologia terrestre era in grado di fare simili
acrobazie, si trattava dei Big Black Deltas conosciuti meglio come
UFO triangolari.
Mentre
quel veivolo alieno sorvolava i cieli, più sotto, sulla Terra, gli
esseri umani creavano, ipnotizzati dall’insolito, quell’aspettativa
gratificante che dava un senso alla vita. Qualsiasi animale in un
recinto tenta di uscirne per vedere cosa mai ci sarà fuori e l’uomo
come animale è uguale, siamo come cani che abbaiano quando chiusi
dietro il cancello vediamo i passanti avvicinarsi lungo la strada,
siamo come merli selvatici che si distruggono il becco a forza di
sbatterlo sulle sbarre della gabbietta del bracconiere.
La
Terra è piccola, l’Universo è immenso, quali sorprese ci
rivelerà? Tutti vogliamo scoprirlo, prenderne coscienza e magari
essere testimoni di un contatto con civiltà di altri mondi e tutte
quelle chiamate al 112 ed al 113 erano anche un ulteriore tassello
che rendeva reali queste aspettative.
C’’era
chi per strada o al balcone aveva con se una macchinetta fotografica
digitale, c’era chi chiamava la mamma o la fidanzata: - E’
incredibile, si muove, fa manovre strane, dovresti vederlo, forse è
un’astronave aliena.
Il
giorno dopo i grandi esponenti ufologi, intervistati per l’occasione,
avrebbero riportato su giornali e TV i loro pareri: - Prima o poi
sarebbe successo e comunque sin dall’antichità veniamo visitati,
questa è solo l’ennesima prova che non siamo soli, speriamo almeno
che questa volta l’aeronautica militare collabori e non lasci tutto
insabbiato come al solito…
Marco
e Federico si erano mischiati tra la folla, sentivano le persone
parlare, le vedevano sognare, erano felici nell’avere l’ennesima
prova di quanto l’uomo fosse fatto per credere, gli UFO erano il
nuovo Dio per atei ed agnostici ed una conferma del creato per i
fedeli.
Ridevano
della semplicità che avevano usato quando le telecamere ad alta
definizione ancora non esistevamo. Quella semplicità si mischiava ad
una sana ignoranza, nessuno era tuttologo e nessuna laurea era mai
stata un vaccino per proteggersi dalla fede.
Le
lanterne cinesi esistevano da secoli ma non erano ancora una moda,
non si vendevano nei negozi, i due ragazzi se le costruirono
prendendo informazioni su in sito inglese in un internet ancora non
sviluppato come oggi.
Le
tre lanterne erano collegate tra loro con tre fili di nylon
sottilissimi, ovvero i tre lati di un triangolo, una volta in cielo
erano libere di muoversi nel limite di quei vincoli, si avvicinavano,
si allontanavano, formavano sempre un triangolo diverso che visto
dalla Terra dava proprio l’impressione di un’astronave che faceva
evoluzioni incredibili, gli uomini creavano contorni quando non ce
n’erano, sentivano rumori che non esistevano, non era suggestione
ma semplicemente il cervello che colmava le informazioni mancanti
inventandole per renderle reali e l’aspettativa comune confermava
tali convinzioni.
Allo
stesso modo di come vediamo un sorriso nella Gioconda, facce o altre
forme nelle nuvole e animali e figure mitologiche in costellazioni
che furono puramente inventate nell’antichità.
Tu,
caro lettore, pensa alla bellezza di tutto questo, l’universo è un
mistero ma la nostra mente è un mistero ancora più grande e Marco e
Federico questo concetto poterono verificarlo ed apprezzarlo in tutta
la sua immensità.
La
vita è fatta di tante illusioni e grazie a loro si da un senso alla
vita.
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