mercoledì 11 luglio 2018

Il mio papà è speciale



Camminiamo con attenzione sugli scogli, io ho delle semplici infradito e mia figlia Siria di 9 anni ha delle scarpette apposite, è un pomeriggio assolato di metà Luglio, ci troviamo a Torre Chianca nel Salento, io tengo in mano un retino e lei un secchiello, andiamo a caccia di pesciolini, gamberetti, paguri e granchi.
Arrampicati in bilico su rocce modellate dalla natura osserviamo un granchietto nascosto in un’insenatura, una bambina ci nota e si avvicina mentre suo padre la segue, lui è un tipo magro, poco sotto la quarantina, con la punta dell’occhio vedo che si diverte a mettere i piedi sui punti più ispidi, proprio in quei punti dove io avevo evitato di mettere i miei.
- Che cercate? - Chiede la bambina.
- C’’è un granchietto nascosto lì sotto. - Risponde mia figlia.
- Pa-pà c’è un gran-chi-o na-sco-sto - Si rivolge la bambina al padre aiutando le parole con i gesti.
Faccio finta di niente, credo che il padre sia sordomuto, si allontanano.
Passa un minuto.
-Signore! Signore!
- Papà mi sa che ti sta chiamando quel papà di prima.
- Vero, hai ragione, stanno laggiù. - A quanto pare non è sordomuto anche se il tono della sua voce è particolare.
- Signore! Signore c’è un granchio!
Lo vedo a venti metri da noi con sua figlia in una zona difficoltosa da raggiungere mentre indicano un’insenatura tra gli scogli, titubante accontento mia figlia e li raggiungiamo sebbene con qualche difficoltà.
- Signore stava li ma si è nascosto ora li sotto.
Allungo il retino conscio di non poter far nulla visto che il granchio non lo vedo proprio, comunque dovevo far vedere alle due bambine che volevo impegnarmi anche se il più interessato alla mia caccia al granchio sembra proprio quel tipo lì.
- Tu come ti chiami?
- Siria e tu?
- Io Martina, ho 6 anni e mezzo e tu?
- 9 anni.
- Il tuo papà lo prenderà il granchio?
- Credo di no, ormai si è nascosto.
Mentre sentivo mia figlia far amicizia con l’altra bambina una voce interrompe la mia finta caccia.
- Signore! Signore! Qui c’è un altro granchio!
Da accovacciati ci alziamo tutti e tre.
- Papà non ce la faccio. - dice Martina.
Il padre arriva e la prende sulle spalle, da anche una mano a mia figlia, lo vedo più agile di me nonostante anch’io sia un tipo atletico.
Nel frattempo anche quest’altro granchio si era nascosto.
- Signore! Signore! Qui l’ho trovato un altro!
Mia figlia mi guarda ma Martina interviene subito.
- Andiamo Siria, il mio papà ha trovato un altro granchio, forse questa volta ce la facciamo.
- Ok, tu di dove sei?
- Io sono di Lecce, devo andare in seconda, ma so leggere come una di terza.
- Brava, io invece sono di Roma.
Raggiungiamo il padre di Martina, il granchio si fa prendere ma troppo facilmente, già, è morto, lo rimettiamo subito al suo posto.
- Guardate, questo bianco è sale, - dico io indicando delle pozze prosciugate incavate nella roccia, - assaggiate.- Prendo un cristallo di sale e me lo metto sulla lingua, tutti e tre mi copiano ed osservando bene i comportamenti infantili ho la conferma che quel papà è un ritardato mentale, non sono un medico ma lo vedo coordinato nei movimenti, non vedo cicatrici, forse è proprio nato così.
Sono ignorante in materia, immagino indagini genetiche prima di affrontare la gravidanza ma magari non era neanche voluta e fortunatamente è andato tutto bene e la bambina è nata sana.
Ricordo quel documentario dove una comunità di ritardati viveva autonomamente in appartamenti, pure in coppia e comunque periodicamente assistita.
Martina è una bambina sveglia, nata in un mondo democratico dove tutti hanno il diritto di vivere con diritti e doveri, un mondo che differenzia l’intelligenza dal modo di essere dove ogni esistenza umana ha la propria dignità.
Vedo Siria e Martina giocare.
- Lecce ha il mare vicino? Noi a Roma dobbiamo prendere la macchina per andare al mare.
- A Lecce è la stessa cosa, per arrivare qui bisogna prendere la macchina ma papà mio non guida, abbiamo preso il pullman, comunque è molto più comodo della macchina, a me piace andare in pullman.
- Però sai, è veramente simpatico il tuo papà.
- Si, lo so, il mio papà è speciale.

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