Camminiamo
con attenzione sugli scogli, io ho
delle
semplici infradito e mia figlia Siria di 9 anni ha
delle scarpette apposite, è
un pomeriggio assolato di metà Luglio, ci troviamo a Torre Chianca
nel Salento, io tengo in mano un retino
e lei un secchiello,
andiamo a caccia di pesciolini, gamberetti, paguri e granchi.
Arrampicati
in bilico su rocce modellate dalla natura osserviamo un granchietto
nascosto in un’insenatura, una bambina ci nota e si avvicina mentre
suo padre la segue, lui è un tipo magro, poco sotto la quarantina,
con la punta dell’occhio vedo che si diverte a mettere i piedi sui
punti più ispidi, proprio in quei punti dove io avevo evitato di
mettere i miei.
-
Che cercate? - Chiede la bambina.
-
C’’è un granchietto nascosto lì sotto. - Risponde mia figlia.
-
Pa-pà c’è un gran-chi-o na-sco-sto - Si rivolge la bambina al
padre aiutando le parole con i gesti.
Faccio
finta di niente, credo che il padre sia sordomuto, si allontanano.
Passa
un minuto.
-Signore!
Signore!
-
Papà mi sa che ti sta chiamando quel papà di prima.
-
Vero, hai ragione, stanno laggiù. - A quanto pare non è sordomuto
anche se il tono della sua voce è particolare.
-
Signore! Signore c’è un granchio!
Lo
vedo a venti metri da noi con sua figlia in una zona difficoltosa da
raggiungere mentre indicano un’insenatura tra gli scogli, titubante
accontento mia figlia e li raggiungiamo sebbene con qualche
difficoltà.
-
Signore stava li ma si è nascosto ora li sotto.
Allungo
il retino conscio di non poter far nulla visto che il granchio non lo
vedo proprio, comunque dovevo far vedere alle due bambine che volevo
impegnarmi anche se il più interessato alla mia caccia al granchio
sembra proprio quel tipo lì.
-
Tu come ti chiami?
-
Siria e tu?
-
Io Martina, ho 6 anni e mezzo e tu?
-
9 anni.
-
Il tuo papà lo prenderà il granchio?
-
Credo di no, ormai si è nascosto.
Mentre
sentivo mia figlia far amicizia con l’altra bambina una voce
interrompe la mia finta caccia.
-
Signore! Signore! Qui c’è un altro granchio!
Da
accovacciati ci alziamo tutti e tre.
-
Papà non ce la faccio. - dice Martina.
Il
padre arriva e la prende sulle spalle, da anche una mano a mia
figlia, lo vedo più agile di me nonostante anch’io sia un tipo
atletico.
Nel
frattempo anche quest’altro granchio si era nascosto.
-
Signore! Signore! Qui l’ho trovato un altro!
Mia
figlia mi guarda ma Martina interviene subito.
-
Andiamo Siria, il mio papà ha trovato un altro granchio, forse
questa volta ce la facciamo.
-
Ok, tu di dove sei?
-
Io sono di Lecce, devo andare in seconda, ma so leggere come una di
terza.
-
Brava, io invece sono di Roma.
Raggiungiamo
il padre di Martina, il granchio si fa prendere ma troppo facilmente,
già, è morto, lo rimettiamo subito al suo posto.
-
Guardate, questo bianco è sale, - dico io indicando delle pozze
prosciugate incavate nella roccia, - assaggiate.- Prendo un cristallo
di sale e me lo metto sulla lingua, tutti e tre mi copiano ed
osservando bene i comportamenti infantili ho la conferma che quel
papà è un ritardato mentale, non sono un medico ma lo vedo
coordinato nei movimenti, non vedo cicatrici, forse è proprio nato
così.
Sono
ignorante in materia, immagino indagini genetiche prima di affrontare
la gravidanza ma magari non era neanche voluta e fortunatamente è
andato tutto bene e la bambina è nata sana.
Ricordo
quel documentario dove una comunità di ritardati viveva
autonomamente in appartamenti, pure in coppia e comunque
periodicamente assistita.
Martina
è una bambina sveglia, nata in un mondo democratico dove tutti hanno
il diritto di vivere con diritti e doveri, un mondo che differenzia
l’intelligenza dal modo di essere dove ogni esistenza umana ha la
propria dignità.
Vedo
Siria e Martina giocare.
-
Lecce ha il mare vicino? Noi a Roma dobbiamo prendere la macchina per
andare al mare.
-
A Lecce è la stessa cosa, per arrivare qui bisogna prendere la
macchina ma papà mio non guida, abbiamo preso il pullman, comunque è
molto più comodo della macchina, a me piace andare in pullman.
-
Però sai, è veramente simpatico il tuo papà.
-
Si, lo so, il mio papà è speciale.
Nessun commento:
Posta un commento