venerdì 17 maggio 2019

La scienza, l'amore e la poesia



Miriam, seduta al ristorante, osserva il mezzo calice di prosecco frizzante, quelle bollicine perfettamente tonde che salgono fino a scoppiare in superficie la ipnotizzano, non sente più le parole di Giada seduta affianco a lei, “perché sono perfettamente sferiche?” si chiede, ragiona e si immagina un gas che si espande in un liquido e trova una resistenza omogenea da parte del liquido stesso in tutte le direzioni.
Osserva queste piccole sfere di gas salire, fantastica e si vede intrappolata in una di queste, con la mente prova a rallentare quella risalita rendendola quasi infinita, esattamente il tempo di una vita, la sua.
Miriam non ascolta più Giada e crede veramente di stare dentro una bollicina, si sente libera dalla gravità ed intorno a se solo prosecco in tutte le direzioni, alto e basso non hanno più significato e forse non l’avranno anche alla fine della salita quando la bolla scoppierà e terminerà la sua vita.
Miriam è ora una bollicina di gas, smette di pensare e si lascia andare su verso la fine, la morte, la sua anima si libererà nell’aria e verrà respirata dagli dei, gli umani che hanno dato un nome alle cose.
Cose come un tavolo, un calice e delle bollicine di anidride carbonica.
Miriam si annichilisce, diventa sempre più piccola, ora percepisce quella molecola di anidride carbonica composta da un atomo di carbonio legato a due atomi d’ossigeno, sente il vuoto che regna in ogni materia nell’enorme distanza tra i periferici elettroni ed il nucleo fatto da protoni e neutroni.
Pensa alle quattro forze fondamentali che agiscono nell’universo e gioisce nel vedere quei sei protoni del carbonio legati ed inseparabili grazie alla forza nucleare forte.
Miriam si rallegra, vede i negativi elettroni che girano ad altissime velocità e poi quei positivi protoni tutti uniti tra loro.
Miriam ammira la natura e rimane folgorata da queste particelle di carica identica che rimangono compatte l’una vicino all’altra.
Ci vede la natura della propria omosessualità, l’attrazione che prova verso il suo stesso identico sesso, “è natura” pensa e dispersa come bollicina scoppiata nell’aria si immagina respirata dalla sua dea Giada.
Ma all’improvviso una scarica chimico-elettrica conosciuta come sinapsi la scaraventa in un’altra dimensione spazio-temporale.
Il fenomeno parte dalla percezione sinergica di fritto e salato e nell’allontanarsi dalla sublime visione dei protoni del carbonio, Miriam sente ora un piacere totalmente diverso, gustativo , CRUNCH… CRUNCH… CRUNCH… le mascelle istintivamente iniziano a muoversi, i denti strofinano, grattano, accompagnano alla lingua che assapora ed invia il segnale al cervello che lo decodifica liberando endorfine.
Giada, la sua attuale compagnia di vita, vedendo Miriam assopita nei suoi pensieri, le ha appena messo di sorpresa in bocca una patatina, Miriam di colpo si sveglia da questo brevissimo, illusorio ed ipnotico sogno, si volta verso di lei, gli sorride e gli dice:
- Ti amo. -


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