Miriam,
seduta al ristorante, osserva il mezzo calice di prosecco frizzante,
quelle bollicine perfettamente tonde che salgono fino a scoppiare in
superficie la ipnotizzano, non sente più le parole di Giada seduta
affianco a lei, “perché sono perfettamente sferiche?” si chiede,
ragiona e si immagina un gas che si espande in un liquido e trova una
resistenza omogenea da parte del liquido stesso in tutte le
direzioni.
Osserva
queste piccole sfere di gas salire, fantastica e si vede intrappolata
in una di queste, con la mente prova a rallentare quella risalita
rendendola quasi infinita, esattamente il tempo di una vita, la sua.
Miriam
non ascolta più Giada e crede veramente di stare dentro una
bollicina, si sente libera dalla gravità ed intorno a se solo
prosecco in tutte le direzioni, alto e basso non hanno più
significato e forse non l’avranno anche alla fine della salita
quando la bolla scoppierà e terminerà la sua vita.
Miriam
è ora una bollicina di gas, smette di pensare e si lascia andare su
verso la fine, la morte, la sua anima si libererà nell’aria e
verrà respirata dagli dei, gli umani che hanno dato un nome alle
cose.
Cose
come un tavolo, un calice e delle bollicine di anidride carbonica.
Miriam
si annichilisce, diventa sempre più piccola, ora percepisce quella
molecola di anidride carbonica composta da un atomo di carbonio
legato a due atomi d’ossigeno, sente il vuoto che regna in ogni
materia nell’enorme distanza tra i periferici elettroni ed il
nucleo fatto da protoni e neutroni.
Pensa
alle quattro forze fondamentali che agiscono nell’universo e
gioisce nel vedere quei sei protoni del carbonio legati ed
inseparabili grazie alla forza nucleare forte.
Miriam
si rallegra, vede i negativi elettroni che girano ad altissime
velocità e poi quei positivi protoni tutti uniti tra loro.
Miriam
ammira la natura e rimane folgorata da queste particelle di carica
identica che rimangono compatte l’una vicino all’altra.
Ci
vede la natura della propria omosessualità, l’attrazione che prova
verso il suo stesso identico sesso, “è natura” pensa e dispersa
come bollicina scoppiata nell’aria si immagina respirata dalla sua
dea Giada.
Ma
all’improvviso una scarica chimico-elettrica conosciuta come
sinapsi la scaraventa in un’altra dimensione spazio-temporale.
Il
fenomeno parte dalla percezione sinergica di fritto e salato e
nell’allontanarsi dalla sublime visione dei protoni del carbonio,
Miriam sente ora un piacere totalmente diverso, gustativo , CRUNCH…
CRUNCH… CRUNCH… le mascelle istintivamente iniziano a muoversi, i
denti strofinano, grattano, accompagnano alla lingua che assapora ed
invia il segnale al cervello che lo decodifica liberando endorfine.
Giada,
la sua attuale compagnia di vita, vedendo Miriam assopita nei suoi
pensieri, le ha appena messo di sorpresa in bocca una patatina,
Miriam di colpo si sveglia da questo brevissimo, illusorio ed
ipnotico sogno, si volta verso di lei, gli sorride e gli dice:
-
Ti amo. -
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